Ramon Mendoza ha scritto:- Penso sia fondamentale spingere il governo ad emanare una legge sul salario minimo e sul tetto di prezzo sul cibo q1.
Magari il cibo q1 non dovrà mai superare le 2ITL e il salario minimo si dovrà attestare sulle 3ITL, così le aziende avranno un certo margine di guadagno e si permetterà al lavoratore di "mettere da parte" 1ITL per le necessità .
A parte il prezzo di cibo q1 e salari minimi, il resto sarà moviementato solo dal mercato.
Difendiamo il sostentamento minimo giornaliero e basta.
Io a questo sono contrario: meglio non influenzare il Mercato del Lavoro con Salari Minimi che potrebbero rendere più difficile la Vita e la Sopravvivenza delle Imprese con conseguente Disoccupazione. Penso sia meglio far si che siano i Responsabili d'Azienda del Sindacato (quando ne avremo) che dovrebbero trattare, di volta in volta, con i "Padroni" della Relativa Azienda per ottenere un Salario Adeguati ai Profitti dell'Azienda Stessa.
- Invece per i disoccupati cosa si ha intenzione di fare? Una sorta di sussidio fino ad impiego trovato? Attraverso la storico dei trasferimenti si possono vedere i movimenti di denaro, ma non l'effettiva situazione economica. Al massimo si potrebbero dare 2ITL al giorno, il necessario per comprare del cibo (in modo tale da evitare i furbi), ed ovviamente indirizzarli alle compagnie che necessitano di forza lavoro.
Beh, ma questo lo potremo fare solo quando il Sindacato avrà abbastanza Iscritti e Soldi.
- Stavo pensando alla proposta di avere un'azienda. In effetti sarebbe un controsenso per un sindacato, ma non per uno stato. Magari quando avremo raggiunto le 1000 unità di popolazione lo stato potrebbe aprire un'unica azienda per tipo, le quali dovranno sempre fornire prodotti di q1 a prezzo fisso.
Queste aziende statali si occuperebbero solo della base della società fornendo servizi minimi, lasciando alle aziende private tutte le qualità restanti.
Io preferirei niente Azienda