La produzione dell'
Esercito eItaliano non è sufficiente per elargire armi alle prime cinque unità militari: le scorte,
ex comma II dell'art. 5 della
legge III 02/14, prima debbono servire a fare
stock per l'
EI e per abbattere i costi di produzione. In più, qualora si dovesse formare un
surplus stabile alla produzione, preferirei che fosse impiegato per migliorare l'equipaggiamento erogato ai soldati: se si può rafforzare la forza armata dello
Stato la possibilità di fidelizzarne altre viene in secondo piano.
L'acquisizione da parte dello
Stato di armi scavalcando il
Mercato per giovare di prodotti a prezzo agevolato rappresenta sempre un rischio, ad esempio
Fanaxidiel fece bannare un profilo organizzazione dello
Stato mentre trafficava sul mercato nero, se non erro.
In più, essendo la capacità dei magazzini delle unità militari fortemente limitata, per elargizioni cospicue di armi (e quindi efficaci) bisognerebbe coinvolgere anche i profili cittadino, il che porta sempre polemiche oltre a ulteriori rischi.
Non solo. Se in due mesi le cose non sono cambiate radicalmente, le unità militari che dispongono di un reparto produzione necessitano di
raw armi, per il modo stesso con cui è strutturato il modulo economico; le unità militari sostenute unicamente da un circuito di
buyer necessitano di fondi per acquistare armi. Quindi, che si dia loro denaro per acquistarle, non disponendo di canali privilegiati di produzione o accesso alle armi.