Le Università rubano lavoratori alle imprese italiane

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Le Università rubano lavoratori alle imprese italiane

Messaggioda koteko » 17/09/2009, 15:03

Nei miei primi giorni di evita mi e' capitato, per caso, di lavorare per un'azienda che si chiamava "Università - Grano".

Niente di speciale, ho fatto del mio meglio, in compagnia di molti altri giovanissimi, finché non ho poi notato un grande, enorme magazzino: era lo stock del grano "pubblico", che come ho poi scoperto non viene messo sul mercato, ma si accumula, si accumula, si accumula...

Leggendo le offerte di lavoro, ho poi scoperto altre due grandi (e affollate) aziende pubbliche: l'Università delle Armi, e "cibo per i nuovi". Quindi, ho capito che il grano prodotto con la manodopera "giovanile", viene mandato a "cibo per i nuovi", in cui altra manodopera giovanile lo trasforma in cibo, che lo Stato poi distribuisce ai bisognosi.

In "Università - Armi" invece si producono armi, distribuite poi (immagino) all'esercito eitaliano.

La situazione, ad oggi, è questa:

- Grano: 24 lavoratori, 893 stock
- Armi: 22 lavoratori, 115 stock, 475 stock di ferro
- Cibo: 8 lavoratori, 494 stock, 202.53 stock di grano

Queste Università creano due problemi secondo me: prima di tutto tolgono lavoratori alle nuove imprese eitaliane, che si sforzano di essere produttive e di farsi concorrenza su un mercato sempre piu' rigido. In secondo luogo, tolgono alle imprese eitaliane un cliente di prim'ordine: lo Stato stesso.

Io ho un'azienda, "La Spiga d'Oro", che vende grano a prezzo bassissimo, e offre stipendi tra i piu' alti sul mercato, eppure sono pochi i lavoratori che accettano le mie offerte di lavoro. E nelle mie stesse condizioni e' la "Mulino Bianco S.p.A., la mia piu' diretta concorrente: i nostri salari sono veramente tra i migliori sul mercato!

Ma ovviamente questa stessa rimostranza la potranno fare aziende di armi e aziende di cibo, perlomeno quelle "sane", quelle che cercano davvero di migliorare la propria condizione e la condizione dei propri lavoratori.

Gia' le tasse, sia sul reddito che la VAT, ci tartassano e costringono molti imprenditori, per non fallire, a evadere, e rendono il mercato rigido, alimentando l'emigrazione. Avere un cliente come lo Stato che periodicamente da appalti alle aziende con i migliori prezzi sul mercato, e che non toglie lavoratori essenziali per noi, sarebbe un miglioramento decisivo per la nostra economia, e di conseguenza per il benessere di tutti i cittadini.

Cordialmente,
koteko, presidente della FutureLab Corporation.



ps: come l'altra volta, il testo e' "colorito" per rendere piu' efficace e "RPG" la comunicazione, non va letto in chiave polemica né come delirio di un giocatore depresso: spero di stimolare la discussione sull'argomento da "fuori", non essendo io ancora un Congressman :)
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Re: Le Università rubano lavoratori alle imprese italiane

Messaggioda matutian » 17/09/2009, 15:44

Io sono liberista, ma nessuno capisce che lo stato deve aiutare le imprese e preferiscono produrre tutto in proprio.
Le università fanno un servizio in perdita ovvero offrire stipendi dignitosi ai nubbi per vivere bene e per skillarli e mandarli sul mercato del lavoro

E' la situazione è ancora peggiore siccome l'EI ha aziende di armi fino a q3 e un ticket e pensa di aprire una guns q5. Una ulteriore statalizzazione dell'economia
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Re: Le Università rubano lavoratori alle imprese italiane

Messaggioda nuitari » 17/09/2009, 18:39

interessante....questo articolo si inserisce bene nel contesto della scelta che si deve fare in questo periodo. Due le opzioni secondo me:
- tasse alte e lo stato (e l'ei) compera attraverso quei soldi tutto (o quasi) dal mercato
- tasse basse e lo stato produce in parte quello di cui ha bisogno
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Re: Le Università rubano lavoratori alle imprese italiane

Messaggioda flaviocin » 17/09/2009, 19:13

Beh, le Università, inizialmente non avrebbero dovuto fare concorrenza alle imprese private, ma solo postare offerte per skill zero quando non c'erano offerte di lavoro per skill zero da parte delle imprese private, in modo da garantire comunque posti di lavoro per i nuovi e-cittadini e per farli skillare in modo poi da poter ricevere stipendi migliori per vivere.

Poi però c'è stata la riforma di A&G e le cose sono un po' cambiate... ;)
Forse basterebebe tornare all'organizzazione iniziale.

C'è un però, però: in questo modo le Università mi pare lavorino anche per alzare la wellness dei nuovi cittadini (il che significa più produttività quando poi escono dalle Università, max skill 3 mi pare, e si immettono nel mercato del lavoro).

Inoltre, e questo è un punto che gli "imprenditori" si scordano sempre, esiste una cosa chiamata "rischio d'impresa": se in eItalia ci sono troppe aziende, è ovvio che la manodopera sarà ridotta.
L'imprenditore medio eItaliano che fa: chiede di fatto l'assistenzialismo e l'aiuto dello Stato (sotto varie forme, fra cui quella della richiesta di garantirgli la manodopera...).
L'imprenditore sano dovrebbe semplicemente farsi concorrenza con le altre aziende sui salari (ma questo alla lunga non è sostenibile causa costi elevati...) o semplicemente prendere coscienza del fatto che anche i profitti (così come il mercato) hanno dei limiti :D

Io personalmente consiglio la forma Cooperativa: 10 cittadini che si mettono insieme come soci-lavoratori alla pari: meno intasamento del mercato, più partecipazione, più guadagni per tutti ;)
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Re: Le Università rubano lavoratori alle imprese italiane

Messaggioda napoleone » 17/09/2009, 19:26

-le offerte sul lavoro delle università sono sempre e solo 'zero skill-2 itl'
-tutti i lavoratori che lavorano all'università ricevono 2 itl
-tutti i lavoratori vengono licenziati al raggiungimento di un minimo di skill (al momento due), ma visto i salari di 2 itl in teoria dovrebbero già andarsense dopo un pò, altrimenti comunque interviene il licenziamento
-le università non fanno concorrenza ai privati in quanto non vendono i loro prodotti sul mercato(nè tantomeno riforniscono altre imprese statali). i beni prodotti sono accatastati e si utilizzano solo di fronte a forti e reali necessità (seri 'shortage' della produzione privata), cosa che in questo momento non c'è
- alla wellness dei nuovi pensa il welfare, le università concorrono (o dovrebbero concorrere:P) collaborando con il welfare segnalando i nuovi iscritti

praticamente stanno facendo quello che dici tù
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Re: Le Università rubano lavoratori alle imprese italiane

Messaggioda flaviocin » 17/09/2009, 19:41

ok, ero rimasto alla riforma Darden :)

Meglio così, comunque sono contento che hai risposto all'autore del post chiarendogli la realtà, perchè in eItalia spesso si spara a zero senza sapere le cose ;)
(come ho fatto io con le uni adesso :) no, dai, ho messo il dubitativo, almeno :) ;))
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Re: Le Università rubano lavoratori alle imprese italiane

Messaggioda matutian » 17/09/2009, 20:57

lev se leggessi le leggi approvate che riporta in voga le idee di lev
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Re: Le Università rubano lavoratori alle imprese italiane

Messaggioda koteko » 17/09/2009, 22:01

matutian, non ho capito :|

napoleone, grazie della precisazione, è sicuramente meglio di quanto pensassi. Tuttavia resta un problema piuttosto grave: il "prelievo" dal mercato di 20 lavoratori skill 0 per il settore grain (quello di mio interesse).

Quelli sono, per me e immagino per vari imprenditori (le offerte per skill 0, nel job market settore Land, non mancano), la base da cui partire per aumentare la propria produttività.

La mia è un'azienda "etica": contatto regolarmente skill 0, scrivendo loro consigli, link e invitandoli a trovare un lavoro (ovviamente, nella mia azienda). Quelli poi che si presentano, oltre a ricevere uno stipendio tra i più alti sul mercato (è concorrenziale con alcune Q2), vengono contattati immediatamente e ottenengono, quindi, oltre a un datore di lavoro, un vero e proprio sportello informazioni.

E' nel mio interesse che diventino esperti e che rimangano nella mia azienda: è una protezione da futura mancanza di lavoratori, è un modo per far salire la loro wellness e il loro livello, e di conseguenza la mia produttività.

Quello che io chiedo, quindi, per rispondere anche a flaviocin, non è un bambinesco "aiuto" quando le cose vanno male, contrapposto a "disprezzo" quando le cose vanno bene: è semplicemente la richiesta che lo Stato non metta i bastoni tra le ruote alle "aziende intelligenti", ma contribuisca, diminuendo le proprie interferenze negative sul mercato, alla redistribuzione del divertimento tramite benessere di tutti: imprenditori e lavoratori.

Vi ringrazio per l'attenzione e per le risposte.
koteko, presidente della FutureLab Corporation.
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Re: Le Università rubano lavoratori alle imprese italiane

Messaggioda napoleone » 18/09/2009, 8:57

hai dato un occhiata a quanti lavorano di quei venti?^^

ad ogni modo non mi pare che sul fronte grano ci siano eccessive tensioni per gli stipendi, o per lo meno non dovrebbero visto i prezzi e stock..

p.s uppa che una raw q1 non si può propio vedere, q3 sono il meglio ma le q2 sono un pò più 'maneggevoli' sul fornte lavoratori..
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Re: Le Università rubano lavoratori alle imprese italiane

Messaggioda Jorghe55 » 18/09/2009, 9:11

Koteko mi limito ad aggiungere una cosa a quanto riportato da Napoleone..

Gli skill 0 non se li fila nessuno, è un modo per garantire ai nuovi iscritti un lavoro allo stipendio minimo finchè non hanno una skill decente.. ;)
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