[FUN] GDR agosto 13- IN TRINCEA (ogni buco è...)

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Re: [FUN] GDR agosto 13- IN TRINCEA (ogni buco è...)

Messaggioda Stedee » 20/10/2013, 15:25

Dalla mia postazione, sento due sorde esplosioni in sequenza, mentre io e la montagna tremiamo in pochi, lunghi, istanti. Con l'ausilio del binocolo osservo la scena sulla strada sotto, dove i due esploratori sono appena saltati per aria. Non che sia un bello spettacolo, e una smorfia di disgusto e pena prende il mio viso. Poveracci. Non credo che abbiano sofferto.

Molto più gradita è la scena che si presenta dall'altro lato della montagna; l'accerchiamento della trincea è scongiurato, la strada di montagna alle nostre spalle saltata per aria. I corazzati sloveni avranno un bel daffare, saranno inutili.

Tatticamente la copertura è saltata. Gli sloveni sanno che noi siamo qui, sanno che abbiamo organizzato una resistenza e che con ogni probabilità dovranno incontrare forte resistenza. Possiamo dare pure il via alle danze, ma preferisco che le torrette rimangano silenti ancora per un po'. Non posso permettere che la loro posizione sia sotto gli occhi nemici.

Osservo col binocolo le postazioni slovene, in cui vedo un certo trambusto. Sono troppo lontani e non possiamo nulla contro di loro, ma sicuramente sono spaventati e non conoscono ancora con precisione le nostre linee. Credo tuttavia che sia solo questione di tempo. I preparativi riprendono dopo poco, mentre gli ultimi corazzati attraversano il fiume e si formano le colonne per l'avanzata.

Noto un piccolo commando che si è distaccato. Saranno una manciata di uomini, sembrano armati con fucili a canna lunga - deduco siano armi di precisione - e equipaggiamento alpino. Si avvicinano dal lato opposto a quello del sentiero. Dinanzi a loro si stende una nuda parete rocciosa, ma nulla di impossibile. Potrebbero tranquillametne scalarla e nascondersi tra gli anfratti lì presenti. Avrebbero sotto tiro tutte le nostre linee.

Mi mordo le labbra. Non avevo previsto quest'eventualità, da quel lato della montagna siamo completamente scoperti.
Grazie al cielo Devilpiero è tornato. Probabilmente non ha incontrato il soldato di prima, ma oramai non serve più che rimanga lì sotto, la trincea può autogestirsi in qualche maniera. E' di poco alle mie spalle. Mi chiede ordini. E' una missione delicata, ma sembra la persona adatta per poterlo fare.

"Beh... Molto semplice. Ridiscendi, prendi con te dieci uomini e vai a coprire il lato opposto della montagna. Un commando nemico sta scalando da quel lato, e devi impedire che prendano posizione. Ci avrebbero sotto tiro."

D'altro canto, però, mi serve che in questo momento i minatori tornino in trincea e rinforzino le esigue linee. Come fare? Non posso rischiare di inviare sotto altri messaggeri, e non ho altri strumenti di comunicazione sottomano. Penso, mentre i secondi scorrono troppo velocemente.
Un'idea mi prende. E' rischioso, ma abbastanza folle da poter funzionare.

I soldati conoscono il codice Morse, almeno nelle sue linee generali. Viene insegnato a qualunque recluta all'Accademia, sebbene solo i radiotelegrafisti lo conoscano precisamente. A tutti viene impresso di ricordare almeno i codici speciali, appunto per qualunque tipo di situazione di emergenza.

Riesco in qualche modo a sfruttare il binocolo per generare riflessi del sole, che siano visibili verso il basso. Nessun altro soldato, oltre ai minatori, può vedermi e confondere il mio messaggio, a meno di girarsi. Per ovviare al problema, faccio cenno ad un soldato lì vicino e gli ordino di andare verso il basso ed imporre a tutti di stare giù e prepararsi all'attacco sloveno. Nessuno deve in alcun modo fare caso ad eventuali segnalazioni luminose, non riguardano loro.
Lo vedo allontnarsi. Il commando che si sta occupando degli sloveni, invece, è completamente invisibile e pertanto il problema per loro non si pone.

Affannosamente penso a cosa comunicare.
La frase più semplice è: "VA SU". VA significa "fine lavoro" in Morse, ma può essere inteso anche in senso verbale. Non sarà un problema. La traduzione è:
...- .- ... ..-. Debbo aggiungere il segnale di inizio trasmissione: -.-.- e quello di ripetizione: .. ..

Spero davvero che i soldati notino, comprendano, ed eseguano.

Mi sposto di qualche metro, non voglio che la nostra postazione sia scoperta e, peraltro, la mia nuova posizione è più visibile verso il basso. Il problema sono gli sloveni. Non credo che nessuno noterà il mio binocolo, ma un soldato sufficientemente attento potrebbe notarmi, ed un cecchino colpirmi.
Un rischio da correre, suppongo.

Ripeto tre volte la trasmissione col mio binocolo.

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Re: [FUN] GDR agosto 13- IN TRINCEA (ogni buco è...)

Messaggioda Tom J. Parker » 20/10/2013, 16:35

Le esplosioni iniziano a susseguirsi; sta chiaramente accadendo qualcosa dall'altra parte del sentiero ma, per evitare che il nemico la individui, non posso spostare la torretta per osservare direttamente la scena con i tele-obbiettivi.
*Dovrò fidarmi delle istruzioni dei miei superiori. Non vedo l'ora di entrare in scena!* penso, mentre le mani sono saldamente incollate ai comandi della torretta; sono pronto a tutto e al minimo cenno da parte del comandante scaricherò tutta la mia artiglieria sul nemico, facendo fuoco e fiamme.

*E' quasi una fortuna non essere lì fuori sotto la pioggia di proiettili*. Il pensiero va a quei ragazzi che stanno rischiando la vita sotto il fuoco diretto del nemico mentre io, all'interno di questa macchina mimetizzata, sono quasi al sicuro e tra le mani ho delle bocche di fuoco così potenti da farmi sentire invincibile. Ma ad un tratto torno con i piedi per terra; siamo in guerra e qui non bisogna farsi prendere troppo dall'entusiasmo!

Al di fuori della torretta, i comandanti continuano a dare ordini mentre i soldati semplici corrono da una parte all'altra per eseguirli.
Se c'è così tanto fermento, il nemico non può che essere vicino; io però non ho ancora ricevuto istruzioni sul da farsi.
L'unica cosa che posso fare ora è aspettare ancora; evidentemente il comandante punta sull'effetto sorpresa.
*Devo pensare solo a tenermi pronto a far fuoco; il mio momento arriverà...*
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Re: [FUN] GDR agosto 13- IN TRINCEA (ogni buco è...)

Messaggioda dirkfelpy89 » 21/10/2013, 22:28

L'esplosione mi coglie impreparato. La terra sotto di noi viene scossa violentemente, Inciampo e cado rovinosamente a terra. Per qualche istante il mio campo visivo viene oscurato da polvere e qualche pietrisco.

Riesco ad intravedere le sagome degli slveni, o per lo meno, quello che ne resta. Deve essere esplosa una mina. Ringrazio il mio salvatore e mi avvicino ai miei compagni. Due sono morti, altri tre sono feriti, ma non mi sembra niente di grave.

tossisco e penso al da farsi. Non posso prendere le medagliette, e non posso stare troppo a lungo lontano dalla trincea. Alzo il volto verso le nostre postazioni e qualcosa accende la mia curiosità.Dei segnali di luce. Alfabeto Morse, senza dubbio, non sono un esperto, ma so i rudimenti. Mi ci vuole un po' per capire il messaggio. Devo andare ad avissare i minatori.

"Ragazzi" dico ai miei compagni "Tornate in trincea e restateci. Io ho ancora qualcosa fa fare". Mi alzo, raccolgo un ak-47 e mi dirigo verso la strada
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Re: [FUN] GDR agosto 13- IN TRINCEA (ogni buco è...)

Messaggioda Chedipe » 23/10/2013, 22:16

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Ci sono, ci sono, Deo Gratias esiste il weekend! By the way comincio subito, state bene attenti perchè il prossmo turno è il penultimo!


Panico, panico Ovunque.
Strife non può far altro che alzare il morale delle truppe e lo fa da vero generale. Fermo, impassibile, statuario viene ascoltato con speranza e orgoglio dalle truppe. Sanno che moriranno, ma sanno che lo faranno per la loro patria, per le mogl, i marit, i figli rimasti senza terra, senza patria, senza delle mura da chiamare "casa".
Probabilmente anche lui è preoccupato di ciò ma non puo' distrarsi. In questo momento rappresenta la speranza e deve coordinarsi per difendere al meglio quell'ultima trincea.

Il mattino avanza e ormai anche la brezza delle alture abruzzesi ha lasciato posto a i aldi raggi del sole che illumnano la macabra scena.


Ecco visivamente al nemico come appare il passo una volta valicato il fiume:
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Come potete vedere c'è una stradina che si snoda tra due massicci di roccia mentre altre stradine più nascoste li costeggiano e salgono su di essi dal fianco.
Le nostre trincee sono proprio su quelle roccie e sula montagna.
Alla vostra destra ci sono le rocce sulle nelle quali sono nascosti Chedipe e Cavalletta, alla sinistra quelle più ampie con le trincee di prima linea. Dietro è visibile qualche tenda del campo. Il campo si snoda anche lungo la strada dietro il passo e le torrette sono posizionate sopra lo sperone destro di roccia, sopra le teste di Chedipe e Cavalletta per intenderci.
I "nuovi" esploratori stanno arrivando dal fianco destro, dove c'è la parete rocciosa meno ripida e più bassa.

La montagna crollata è invece quella sulla sinistra, che ha bloccato la strada che permetteva di raggiungere il passo da dietro, senza dover per forza percorrere la valle.
Spero sia più chiaro così, trovare una foto che rifletesse tutta la situazione non è stato semplice ;)




Devil quindi scende le trincee e passa sulle rocce opposte, operazione rischiosa, si, ma i nemici sono ancora scombussolati e di certo non notano un soldato singolo che si muove.
Una volta arrivato potrà anche lui vedere quel piccolo manipolo di uomini che si accovaccia negli anfratti delle rocce, dietro di loro sa bene Devil che vi è una piccola scarpata facilmente risalibile se aggirata la collina, una scarpata che il nemico, proveniente dalla strada, non può avere visto.
Tom tra le torrette avrà sotto tiro l'avanzata slovena. I mezzi pesanti sono rimasti bloccati, la frana ha ostruito in parte la stradina (in basso a sinistra) e potrà vedere come alcuni soldati di fenteria comincino a sbucare tra imprecazioni dalla nuvola di polvere, armi in mano, pronti a risalire ora in tutta fretta la piccola scarpata che li divide dalle trincee. Le Mine anticarro nulla possono contro di loro e le uniche due mine antiuomo poste all'imbocco della mulattiera che porta alle trincee sono già scoppiate.
Intanto sotto, tra le roccie accade l'impensabile.
Il soldato ferito viene finito da un ultimo proiettile dei cecchini, ottimo lavoro, mentre Dirk ricevuto il messaggio "visivo" di Stedee parte per una missione che chiunque definirebbe suicida. Deve attraversare la strada per arrivare da Chedipe e Cavalletta che sono dal lato opposto ma non è questo il problema, il dramma è quello che ai suoi occhi si mostrerà....




Freddo, caldo, paura, sicurezza, ansia. Tutto si mescia come in un pasticcio di emozioni e sensazioni, un conato di vomito le chiude lo stomaco e la fa trasalire. Ci si sente così un attimo prima di morire?
Le esplosioni, il frastuono, Chedipe ricambia lo sguardo interrogativo di Cavalletta. Per un attimo, un attimo solo, poi vista la pistola di lui istintivamente anche lei la estrae.

Tu quello in piedi, io freddo il cane che si è accovacciato

Ringhierà in un misto di insicurezza e determinazione che rendono le sue parole quasi surreali. Non è in un film, eppure si sente già come se fosse la comparsa che inevitabilemnte ci deve lasciare le penne.
Si volterà per prendere accuratamente la mira, sa che ha tutto il tempo di farlo, loro sono li e guardano alla strada per le trincee, non certo verso la parete rocciosa opposta!
Ma è in quel momento che vedrà comparire Dirk, proprio sotto il tiro dei due esploratori Sloveni, un brivido le correrà lungo la schiena, la paura che sale nelle vene.

Spara dannazione spara!!!

Dirà ormai noncurante di farsi scoprire, non tanto per sollecitare Cavalletta a compiere l'infausta missione, ma per convincere le sue dita a premere quel dannato grilletto.
Sono attimi, il proiettile parte, poi, tutto buio.

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Ottimo, penultima azione, i turni cambiano: DevilPiero, Tom, Strife, Dirk, Cavalletta, Stedee.

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Re: [FUN] GDR agosto 13- IN TRINCEA (ogni buco è...)

Messaggioda DEVILPIERO » 27/10/2013, 12:06

SISIGNORE!!!!

Scendo subito dalla torretta scivolando sulla piccola scalinata,imbraccio il mio AK e nuovamente faccio la strada da dove sono tornato,devo scendere velocemente nella 2°trincea per prendere degli uomini per sventare le postazioni di quei presunti ''TIRATORI SCELTI''.

dopo circa 150 Metri arrivo nelle seconde trincee!!!ci sono molti soldati appostati...mi fermo mi metto in mezzo ad un gruppo ed attiro la loro attenzione,con un bel fischio........fiuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!!!!

il gruppo si gira quindi parlo:Ragazzi ho bisogno di voi....anzi ho bisogno di 10 volontari che venghino con me....il gruppo si avvicina per chiedere chiarimenti,io subito spiego cosa succede....,Allora fratelli miei...vedete quella montagna dientro le mie spalle???dobbiamo eseguire una esplorazione ed estirpazione del nemico che vuole appostarsi li con dei tiratori scelti,meglio se ci arriviamo noi per primi cosi gli teniamo una bella sorpresina,se arriverebbero prima loro potrebbero colpirci dove vogliono a avrebbero campo libero!

<<(vi spiego su per giù come si addestra un cecchino:Parte principale dell'addestramento di un tiratore è il perfetto uso del fucile di precisione, che è uno strumento di non facile uso e manutenzione - soprattutto a causa del peso - e le tecniche necessarie all'affinamento delle capacità di mira: quando possibile, il tiratore spara in posizione prona, sia per aumentare la stabilità del fucile, sia per diminuire la possibilità di farsi vedere dal nemico.
Altro sostanziale fattore nell'addestramento sono le tecniche di camuffamento: ad esempio, oggi i tiratori scelti usano per il combattimento nella vegetazione una particolare tuta, detta [color=#0000FF]ghillie suit,
composta da una serie di strisce di stoffa grigie, verdi e marroni, e il cui scopo è rappresentare un insieme di rami e foglie.sono schierati in una squadra di due uomini, un cecchino e un osservatore, detta Sniper team. Il primo uomo è il tiratore (sniper), che ha il compito di sparare con il fucile di precisione; mentre il secondo uomo è l'osservatore (spotter) che utilizza un binocolo per osservare l'effetto del tiro e dare eventuali correzioni sulla traiettoria, oltre a fornire informazioni tattiche come la distanza dal bersaglio e a tenere le comunicazioni radio. Spesso è comune tra il cecchino e l'osservatore tenere a turno il fucile per ridurre la fatica!quindi OCCHIO SE VEDETE RIFLESSI DI LUCE!potrebbero già essere appostati e quel riflesso potrebbe essere l'ultimo prima che moriamo!!!)>>[/color]

I soldati acconsentono e mi chiedono cosa voglio che si portino:Bene come equipaggiamento vi consiglio degli indumenti pesanti ma che non vi portino troppo impaccio nel muovervi,piu' saremo invisibili meglio eseguiremo la nostra missione quindi abiti scuri ed il più mimetici possibili!!!

OK PREPARO LE MIE ULTIME COSE MA PRIMA DI PARTIRE dico ad un soldato che doveva rimanere li di risalire alle torrette ed avvisare il comandante Stedee che noi stiamo partendo verso il monte...se riusciremo ad arrivare li lo avviserò con dei segnali MORSE di luce!!!il soldato mi risponde:AGLI ORDINI!!!E SCAPPA SUBITO VERSO SOPRA...noi nel frattempo ci finiremo di preparare!!!
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Re: [FUN] GDR agosto 13- IN TRINCEA (ogni buco è...)

Messaggioda Tom J. Parker » 28/10/2013, 1:33

Il susseguirsi sempre più frequente delle esplosioni mi tenevano in uno stato di tensione tale che speravo solo di non premere per errore qualche pulsante della console di comando. D'un tratto noto qualcosa attraverso i visori.
"Eccoli finalmente!" dico, mentre i sensori iniziano a captare la presenza del nemico.
Non c'è un minuto da perdere, bisogna far fuoco, ma non posso però agire di mia iniziativa! Il capitano mi ha detto chiaramente di restare nascosto per non essere avvistato e distrutto dal nemico.

I rami ricoprono ancora la torretta, così mi sposto con cautela dal mio sedile all'esterno, facendo particolare attenzione a rimanere ben nascosto tra i rami.
Scruto con lo sguardo la zona circostante per avvistare il capitano (Stedee).
La pioggia di proiettili faceva un baccano infernale e tutti correvano da una parte all'altra, quasi a caso, per cercare di non essere colpiti.

Il capitano è più avanti rispetto alla mia posizione ed è certamente a portata di voce; non mi resta che cercare di attirare la sua attenzione nonostante il baccano infernale.
*Proverò a chiamarlo; dovrebbe sentirmi...* penso, poi faccio un bel respiro a pieni polmoni e urlo: "CAPITANOOOOO!!! CAPITANOOOOO!!! SIGNORE, CHIEDO L'AUTORIZZAZIONE A SCOPRIRE LA TORRETTA E A FAR FUOCO SUL NEMICO!"
Ogni secondo è prezioso e potrebbe consentirmi di salvare la vita ai ragazzi in prima linea, spazzando via le unità nemiche che avanzano.
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Re: [FUN] GDR agosto 13- IN TRINCEA (ogni buco è...)

Messaggioda Strife04 » 29/10/2013, 18:25

Un sibilo attraversa l'aria nella nostra direzione.

A TERRA UOMINI, formula la mia mente, ma la lingua non è altrettanto veloce e l'esplosione poco sopra le nostre linee copre il mio ordine. Un istante dopo una seconda esplosione succede alla prima, una terza, una quarta, poi tutto si fonde in un unico incessante fragore nel quale non si distinguono più i singoli colpi.

Il bombardamento delle prime linee è cominciato.

"STATE GIÙ UOMINI" continuo a ripetere mentre a testa bassa percorro la trincea "STATE GIÙ E TENETEVI STRETTI GLI ELMETTI.". Terra, pietre e i frammenti delle granate ricadono su di noi mentre l'acre odore delle deflagrazioni si espande tutt'intorno.
Quasi inciampo in un soldato rannicchiato vicino a delle casse di munizioni. "Oh maledizione SOLDATO" gli ringhio a denti stretti mentre lo sollevo di peso afferrandolo per il bavero della giacca "SEI FORSE STANCO DI VIVERE? HAI FORSE INTENZIONE DI FARTI AMMAZZARE?" mi fà un cenno di diniego con la testa "NO-O? E ALLORA VAI A CERCARE RIPARO LONTANO DA QUI SE NON VUOI FARTI SALTARE IN ARIA IL CULO!". Con uno spintone lo allontano dalle casse, colto di sorpresa tentenna un attimo e, riacquistato l'equilibrio, correre verso una posizione più sicura. Oltrepasso il piccolo deposito e dalla cima della trincea vedo spuntare la canna di una nostra mitragliatrice.
"Pivelli maledetti.".

Affretto il passo in quella direzione.

Ho quasi raggiunto i due soldati rintanati nella postazione quando comincio a urlargli contro "EHI, VOI DUE, TIRATE DENT..." non riesco a finire la frase che la parete a valle della trincea frana travolgendomi: cado in ginocchio, semisommerso dal terreno e dai sacchi usati come fortificazione, con le braccia cerco di proteggermi la testa e il torace ma è tutto inutile, il mio corpo ridiventa un'esplosione di dolore. Tossendo convulsamente mi rialzo, apparentemente mi sembra di essere ancora tutto intero.
Quando la polvere si disperde scopro nel fango a un paio di metri da me un pesante proiettile d'artiglieria, inesploso: la trincea dev'essere crollata sotto il suo peso. Dall'altro lato a egual distanza scorgo i volti terrorizzati dei due soldati.
"Sembra che sia il nostro giorno fortunato."
Il sapore metallico dell'adrenalina mi pervade la bocca.
"Tirate dentro quella mitragliatrice e rimanete coperti fino al mio comando."

Con il palmo della mano mi ripulisco la faccia, dopodichè torno sui miei passi. Ho un posto al centro della linea difensiva che mi aspetta.
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Re: [FUN] GDR agosto 13- IN TRINCEA (ogni buco è...)

Messaggioda dirkfelpy89 » 30/10/2013, 23:38

Corro il più veloce possibile. C'è poco tempo, pochissimo tempo. La milza mi fa male, ma continuo la mia lenta corsa. Devo avvisare i minatori di tornare nelle trincee, una missione facile, di per sè, ma i problemi sono sempre in agguato, sopratutto in tempi come questi.

Potrei incontrare una pattuglia slovena, i minatori potrebbero scambiarmi per un nemico e impallinarmi.
Finalmente arrivo vicino alla mia destinazione, e subito i miei dubbi ricevono conferma: due sloveni, forse degli esploratori, venuti a vedere che cosa avevamo combinato. Corro troppo veloce, non ce la faccio ad estrarre il mio ak. Osservo, come al rallentatore, i due nemici puntarmi addosso i loro fucili.

Chiudo gli occhi, è finita.

Ma poi uno sparo riecheggia. E poi un altro ancora. Due tonfi.

Riapro gli occhi e vedo gli sloveni a terra, indubbiamente morti.

Ma che cosa è successo ??
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Re: [FUN] GDR agosto 13- IN TRINCEA (ogni buco è...)

Messaggioda Chedipe » 05/11/2013, 8:34

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Re: [FUN] GDR agosto 13- IN TRINCEA (ogni buco è...)

Messaggioda Stedee » 05/11/2013, 23:23

Un nodo di tensione mi blocca lo stomaco, mentre osservo l'avanzata slovena proseguire lungo la strada. E' giunto il momento della lotta, a quanto pare.

Un soldato si avvicina a me. Gli faccio un brusco cenno di stare basso e non farsi colpire. Mi riferisce il messaggio di Devilpiero. Rispondo con un cenno di assenso e gli ordino di tenersi basso e strisciare fino alle trincee. Sarà più utile lì.

A proposito di trincee. Un buon colpo ne ha demolita una. A quanto pare gli sloveni hanno dalla loro qualche batteria d'artiglieria. Qualcuno sembra rimasto sotto, ma vedo che buona parte dei soldati sembra essere illesa. Le mitragliatrici e le armi leggere riempiono il silenzio con secche scariche di proiettili, mentre gli sloveni organizzano l'assalto all'arma bianca, in linea con le mie aspettative. Gli assalitori sono obbligati a coprirsi; i loro mezzi più leggeri riescono, contro le mie aspettative, a risalire parzialmente la china e i soldati si coprono dietro quelli. La loro avanzata sulla strada è stata bloccata, in ogni caso, e qualche buon carro distrutto.

Mi preoccupa molto di più la situazione dei soldati rimasti sulla strada. Sono praticamente esposti al tiro nemico, ma i loro movimenti dovrebbero potergli permettere di fornire sostegno alle nostre difese ed eventualmente aiutare i nostri a respingere gli sloveni.

Sento la chiamata di Tom, e gli rispondo rapidamente:


"Fuoco. Ora. Distruggi quei mezzi, fai saltare le loro coperture. Le carcasse saranno ancora buone, è vero, ma almeno quelli di adesso saranno già morti".


Ripeto l'ordine anche al soldato nell'altra torretta, che mi guarda con occhi impauriti mentre prepara i puntatori.

Ritorno alla mia postazione. A questo punto ho fatto le mie mosse, e dato le carte. Non posso intervenire ulteriormente da qua.

La battaglia infuria. I morti iniziano ad accumularsi, mentre i nostri soldati con la forza della disperazione provano a difendere le trincee.

Compio l'ultimo gesto, simbolico; mi allontano di qualche passo, prendo una vecchia e stinta, ma ancora intatta, bandiera italiana che era vicino alle nostre torrette e la innalzo su un'asta improvvisata, uno spuntone di ferro che in qualche modo sporgeva dal terreno.

Non mi rimane che attendere.
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