In linea di massima e di principio, condivido l'intervento di
Reghium.
Reghium ha scritto:Non condivido l'ultimo comma.
E' il Congresso che stabilisce quali sono gli enti ed è il Congresso che stabilisce quale debba essere l'apporto finanziario dello Stato. Non vi può essere un obbligo ad assicurare nulla a nessuno.
Lo
Stato deve provvedere al
welfare e al
sostegno dei nuovi iscritti. È questo che il
Congresso deve
garantire. Il problema che tu poni, ovvero del Congresso che dovrebbe avere il potere di tagliare i rami secchi, gli organi dello stato infruttuosi (e di conseguenza fare pressione sui responsabile) non si pone nel momento in cui il Congresso ha il potere di rimuovere il responsabile.
Al contrario sarebbe utile prevedere che gli enti devono assicurare il pareggio di bilancio, pena lo scioglimento ove chiudano in perdita per tre esercizi finanziari consecutivi.
Per gli enti la questione è molto più complessa. L'
ESF, anche se non va in perdita, e fa 0 utili, è fallimentare. Se l'
ENPS, anche se in tre mesi di rapido accrescimento demografico va in perdita per acquistare
food, non è un dramma. Più che il
pareggio in bilancio, gli enti devono semplicemente svolgere gli incarichi a loro assegnati tramite legge istitutiva; se non lo fanno, il
Congresso ha facoltà di rimuovere il
responsabile e nominarne uno nuovo, senza che ci sia bisogni di inserire impedimenti e vincoli (senza un vero potere coercitivo sui congressisti, tra l'altro).
Nessun responsabile può permettersi il lusso di fare debiti a spese di Pantalone.
Anche questo il linea di principio è giusto, non per niente la
Banca eItalia, nonostante avesse la
garanzia del
Congresso è fallita, provocando diverse controversie. Tuttavia, se anche non dovessimo avere il capitale per rendere autonomi tutti i nostri enti, in futuro, il
welfare andrebbe garantito. Oltretutto, un vincolo in tal senso sarebbe uno squilibrio, visto che il
Governo si prende i soldi col previsionale e poi può bellamente fare i fatti suoi.
Sarebbe anche opportuno prevedere la rotazione nelle cariche degli enti inserendo il divieto di ricoprire la carica per più di sei esercizi consecutivi. Gli enti non devono diventare feudi personali di nessuno.
Anche questa è una norma teoricamente giusta, ma io sono dell'idea che non è la legge a poter formare i cittadini. Se dopo tre mesi nessuno è in grado di prendere il posto del maestro, e superarlo, non c'è ragione di imporre una successione; invece, occorre, prima di tutto, aggiungere tra i compiti quello di formare nuovi responsabili.